Il termine biodiversità indica la diversità della vita in tutte le sue molteplici forme. La biodiversità rappresenta una qualità essenziale per un ambiente, anche dal punto di vista agronomico, considerando che quanto più è grande tale diversità, tanto è maggiore la sua stabilità. In agricoltura, la biodiversità è da sostegno alla capacità regolativa delle popolazioni animali, creando così i presupposti per la limitazione delle specie dannose (es. i fitofagi), o prevenendo in certi casi le loro esplosioni demografiche.

Il ruolo pratico della biodiversità negli agroecosistemi è quello di fornire veri e propri “servizi ecologici”. Un esempio di servizio ecologico è la lotta biologica naturale, basata sulla valorizzazione degli insetti utili presenti spontaneamente in campo, e non sul loro lancio, pratica importante anche dal punto di vista conservativo. Le tecniche di gestione della biodiversità rivestono un ruolo molto importante sia in agricoltura biologica che in produzione integrata in quanto, a differenza dei metodi tradizionali di lotta agli organismi dannosi alle colture, hanno l’obiettivo di ridurre il danno economico cercando di prevenire le cause che determinano gli incrementi demografici delle popolazioni di insetti dannosi. Risultano essere quindi di fondamentale importanza tutte le tecniche di gestione ambientale al fine di attuare un’agricoltura sostenibile, valorizzando la biodiversità vegetale ed animale, svolgendo un’azione di tipo preventivo. L’utilizzo strategico della lotta biologica per la difesa delle colture da insetti dannosi e da alcuni patogeni vegetali, richiede uno studio attento delle relazioni che si instaurano tra le piante (coltivate e non coltivate), gli insetti dannosi e gli organismi utili. La finalità è quella di mettere in risalto quali siano le specie vegetali non coltivate che, infestandosi con fitofagi non dannosi economicamente alle colture limitrofe, consentono la moltiplicazione di predatori e parassitoidi utili per la lotta ai fitofagi chiave. La conservazione razionale di tali piante e la rivalutazione di siepi ed aree non coltivate può in certi casi incentivare il passaggio di insetti utili da tali zone alle colture infestate. Inoltre la pianificazione di pratiche agronomiche quali la rotazione delle colture, le associazioni o le consociazioni, può favorire l’alimentazione e la riproduzione di molti insetti utili, potenziando così la lotta biologica nell’azienda o prevenendo le infestazioni di alcuni insetti o acari dannosi alle colture.