Le piante non coltivate esercitano effetti positivi nei confronti degli insetti utili in quanto sono fonte di cibo (polline e nettare) per gli adulti dei predatori e dei parassitoidi di insetti dannosi alle colture, oltre a rappresentare fonte di prede alternative e rifugi di svernamento.

Le infrastrutture ecologiche sono quindi importanti per favorire la colonizzazione ciclica degli entomofagi, agevolando i movimenti degli insetti utili e arrivando a rappresentare veri e propri corridoi ecologici per l’entomofauna all’interno di realtà ecologiche più complesse.

In alcuni casi le specie vegetali spontanee possono essere utilizzate per attrarre i fitofagi potenzialmente dannosi sottraendoli alle colture, attraverso l’impiego di piante trappola o sfalciando le piante erbacee nei momenti più opportuni.

Importante sottolineare come le specie dannose all’esterno delle coltivazioni non essendo sottoposte alla pressione selettiva delle molecolo chimiche di sintesi, sono preziosi serbatoi di ”variabilità”, utili nella mitigazione del fenomeno della resistenza. Infatti la migrazione di individui ”non selezionati” dalle infrastrutture ecologiche verso le coltivazioni, consente di diluire la frequenza dei geni di resistenza nella popolazione trattata.

acqua Agricoltura agricoltura biologica alimentazione biodiversità biologico bremia calcio concimazione concimi dacus oleae difesa biologica erboristeria escoriosi fisiologia vegetale fitopatologia fotosintesi fotovoltaico glomus humus irrigazione lattuga lotta integrata magnesio marciume apicale Micelio micorrize mosca dell'olivo nutrizione Oidio olivo olter ortaggi peronospora piante medicinali pomodoro Riflessioni risparmio idrico rogna dell'olivo sostanza organica stomi traspirazione trattamenti Trilussa vite