Con le piogge infettanti di maggio, come avvenuto durante questa stagione, la botrite riesce a svilupparsi precocemente, e quindi di fatto risulta presente nella pianta e nel grappolo (sovente sono visibili attacchi precoci su foglia).
Romeo, agisce stimolando le difese endogene e permette quindi di contrastare lo sviluppo di botrite attivando diversi meccanismi sia fisici sia biochimici.
Con l’invaiatura comincia l’accumulo di zuccheri di cui beneficia il fungo della botrite; Romeo® attivando il metabolismo di produzione della lignina aumenta la resistenza meccanica e riduce la bagnabilità della parete cellulare. Se questa è poco bagnabile, la laccasi (enzima prodotto da Botrytis cinerea) che agisce in ambiente acquoso non riesce a svolgere la sua funzione di rottura dei tessuti degli acini e permettere al patogeno di penetrare.
Inoltre, Romeo® stimola fortemente la produzione di fitoalessine, resveratrolo e viniferine, la cui azione fungicida viene completata dall’aumento di produzione di specifiche proteine PR di resistenza, permettendo di confinare e di controllare in via diretta il fungo.
Considerando i trattamenti antibotritici da dover eseguire, è fondamentale eseguire quelli in corrispondenza della fase di inizio invaiatura e fine invaiatura ed eventualmente ribattere in pre-raccolta.
L’utilizzo di Romeo® (250 g/ha) permette di effettuare questi trattamenti utilizzando il rame alla dose minima di etichetta.
Bisogna infine sottolineare che l’utilizzo dello zolfo può essere sostituito totalmente da Romeo® negli ultimi due trattamenti se siamo in condizioni di bassa pressione della malattia. Un’opzione molto interessante e vantaggiosa se siamo in corrispondenza di temperature elevate e rischiamo con lo zolfo di avere un effetto fitotossico e vogliamo abbassare i quantitativi di solfiti nelle uve prima delle fermentazioni, aspetto non trascurabile dal punto di vista enologico.
Romeo® è utilizzabile sia in agricoltura biologica sia in agricoltura integrata.