L’umificazione rappresenta una situazione di equilibrio tra una condizione estremamente aerobica (eremacausi) e una condizione estremamente anaerobica (fossilizzazione). In questa situazione di equilibrio, la sostanza organica presente nel terreno si trasforma inizialmente in humus e poi mediante mineralizzazione viene deumidificata attraverso una serie di trasformazioni che la portano a degradarsi in forme più semplici e, infine, in minerali. L’aumento di sostanza organica che si ha per l’apporto di sostanze vegetali e animali, è compensato dalla decomposizione, degradazione, mineralizzazione e lisciviazione della sostanza organica giunta nel terreno in tempi precedenti. Questo insieme di processi rappresenta l’alternanza della sostanza organica in un suolo e può essere definito come il flusso di carbonio organico attraverso l’unità di volume del suolo. Ipotizzando un ambiente costante, un suolo può raggiungere uno stato di equilibrio dinamico in cui non c’è mutamento di sostanze organiche nel tempo. Il concetto di alternanza è stato approfondito da molti studiosi i quali hanno ottenuto risultati diversi sul tempo di ricambio della sostanza organica. Alcuni, con procedure semplificate e ammettendo un apporto di carbonio organico annuale pari al 5-6% del carbonio organico totale del suolo, hanno calcolato un ricambio totale ogni 16-22 anni. Altri, considerando la grande variabilità nella decomposizione di composti organici, considerano che l’80% dei residui organici che giungono al suolo vengono rapidamente umificati e poi mineralizzati, mentre il residuo 20% circa rimane nel suolo sotto forma di residui molto resistenti, tanto che si hanno tempi di dimezzamento all’incirca di 2000 anni.
Di agrariamentana|2018-08-14T14:39:45+02:00Agosto 14th, 2018|Categorie: Chimica Agraria|Tag: humus, sostanza organica, suolo|0 Commenti
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