Danno di Tripide dell’Olivo su foglie.

Identificazione e danno

Il Tripide dell’olivo è specie comune nelle zone olivicole di tutto il bacino del mediterraneo. L’adulto (circa 2,5-3 mm di lunghezza) ha un corpo nero brillante e ali frangiate. Le neanidi sono giallognole. I danni si manifestano su germogli, foglie, fiori, frutti e sono determinati dalle punture trofiche sia degli adulti che delle forme giovanili. I germogli colpiti hanno uno sviluppo stentato e non regolare. Le foglie si deformano e cadono precocemente; sui fiori l’attacco provoca aborto fiorale e successiva colatura. Sui frutti l’attacco facilita il distacco e quindi la cascola; inoltre può causare deformazioni, infossature e maculature scure sulle drupe. Le punture, inoltre, favoriscono la penetrazione di microrganismi patogeni da ferita.

Ciclo biologico

Il Liothrips oleae sverna come adulto, nelle screpolature o nelle lesioni della corteccia; inoltre trova riparo anche nel corpo di cocciniglie parassitizzate o nelle gallerie del Fleotribo (Scolitide). Gli adulti escono dai ricoveri invernali all’inizio della primavera; le femmine ovidepongono, nelle fessure della corteccia o tra le foglie, fino a 200 uova, riunite in gruppetti. Dopo circa un paio di settimane fuoriescono le neanidi che subito attaccano le parti più tenere della vegetazione. Nuovi adulti compaiono all’inizio dell’estate e originano una nuova generazione; a questa segue una terza generazione i cui adulti, che compaiono in autunno, sono destinati a svernare. Il Tripide dell’Olivo compie, pertanto, 3 generazioni all’anno.