• Prays Oleae 
  • Classe: insetti
  • Ordine: Lepidotteri
  • Famiglia: Iponomeutidi

identificazione e danno

La Tignola dell’Olivo è una farfalla diffusa in tutto l’areale di produzione olivicola italiana. L’adulto presenta ali frangiate con una livrea grigio-argento, con macchiettature nerastre nel primo paio. Le larve mature sono di colore nocciola chiaro, con bande longitudinali verdastre, dorsalmente, e giallognole, ventralmente. I danni si manifestano sui fiori, sui frutti e sulle foglie; tuttavia l’infestazione delle foglie e di una buona percentuale dei fiori non causa danni preoccupanti, mentre l’attacco ai frutti è particolarmente pericoloso. I danni sono causati dalle larve, in modo particolare:

– le larve della prima generazione penetrano internamente ai boccioli fiorali, distruggendo i vari organi riproduttivi;

-le larve della seconda generazione che sono le più pericolose, attaccano i frutticini quando le loro dimensioni sono di circa 5 mm di diametro;  scavano gallerie nei frutticini fino ad arrivare all’endocarpo, provocando la cascola anticipata del frutto stesso;

-le larve della terza generazione scavano gallerie nel parenchima fogliare; a maturità le foglie vengono erose dall’esterno. Queste larve possono entrare anche all’interno dei germogli provocandone il disseccamento.


ciclo biologico

L’inverno è trascorso dalla Tignola allo stadio larvale, nelle foglie. Nella primavera, in aprile-maggio, si hanno gli sfarfallamenti. Le femmine, dopo l’accoppiamento, depongono le uova che sono di forma ellittica, appiattite, lunghe circa 0,5 mm e di colore bianco-giallognolo; l’ovideposizione avviene sui fiori, generalmente un uovo per fiore. Dopo circa 1-2 settimane fuoriescono le larve che si nutrono fino a maturità, rodendo i fiori e rivestendoli di fili sericei; ogni larva può attaccare e distruggere una decina di fiori. La larva matura si incrisalida in un bozzoletto, sull’infiorescenza. In maggio-giugno compaiono gli adulti; le femmine di questo secondo volo sono più prolifiche delle precedenti e depongono le uova soprattutto sui frutticini. Da queste uova fuoriescono, dopo pochi giorni, le larve che attaccano i frutti penetrando fin nella parte più interna, distruggendo anche il seme. Raggiunta la maturità, generalmente nel mese di settembre, abbandonano il frutto, in prossimità del peduncolo, e si impupano tra le foglie. Fra settembre e ottobre si ha lo sfarfallamento degli adulti che iniziano cosi la terza generazione. L’ovideposizione, generalmente in ottobre, avviene sulle foglie; le larve neonate penetrano nel parenchima fogliare scavando gallerie sottili, di solito a forma di “S”, in cui rimangono fino alla fine dell’nverno. Al primo variare delle temperature di fine inverno inizio primavera le larve riprendono l’attività, attaccando diverse foglie fino a quando, raggiunta la quinta età, rodono le foglie dall’esterno. Verso il mese di marzo-aprile si incrisalidano. Prays Oleae compie quindi 3 generazioni all’anno.


lotta

La lotta contro Prays Oleae è di tipo chimico e segue i criteri della lotta guidata e integrata.

In natura il fitofago è controllato da numerosi entomofagi tra cui ricordiamo diversi predatori come rincoti antocoridi, neurotteri e ditteri, ma anche diversi parassitoidi.


lotta chimica

La lotta chimica viene generalmente effettuata sulla generazione carpofaga; gli interventi si eseguono nei mesi di giugno e luglio, al termine delle ovideposizioni e prima della penetrazione delle larve nei frutticini. La tecnica di lotta prevede, allo scopo di valutare attentamente l’effettiva necessità dell’intervento e il suo momento più giusto, l’uso di trappole sessuali oppure il campionamento visivo. Quest’ultimo, nonostante sia stata dimostrata una certa correlazione tra i voli dei maschi e le infestazioni, rimane ancora il metodo più sicuro per stabilire il momento e la necessità dell’intervento; il controllo consiste nella valutazione dell’attacco larvale sui frutticini. I prodotti da utilizzare sono diversi e mirati in base all’entità dell’attacco, potete contattarci per la valutazione dei trattamenti.