• Tetranychus Urticae
  • Classe: Aracnidi
  • Ordine: Acari
  • Famiglia: Tetranichidi

identificazione e danno

Il ragnetto rosso è un acaro estremamente polifago la cui attività tipica e specifica viene svolta sulle piante erbacee, ortive ed ornamentali, sia in serra che in pieno campo. Gli adulti (circa 0,5 mm di lunghezza) sono piccoli Acari di colore rosso-arancio, rosso-mattone o rosso brunastro a seconda dello stadio di sviluppo; i maschi sono più piccoli delle femmine. Le forme giovanili sono giallastre con due vistose macchie scure, visibili in trasparenza all’interno del corpo (ai lati); anche le femmine adulte, pur essendo rossastre, evidenziano due macchie più scure ai lati del dorso, giustificando la denominazione ”bimaculato”. Le uova sono biancastre, ialine e tendenzialmente sferiche. Il danno è causato da tutte le forme mobili; si manifesta sulle foglie con una perdita di lucentezza della pagina superiore, seguita da decolorazione, più o meno intensa, e da una tipica sfumatura bronzea che la vegetazione (foglie) colpita assume, prima di necrotizzare o cadere anticipatamente. Un esame più attento, specialmente con una lente di ingrandimento, evidenzia, sulle foglie, le numerose forme mobili del fitofago; inoltre si vedono anche i segni e i residui della sua attività metabolica (ragnatele intrecciate tra le nervature o tra foglia e foglia, una polverina bianco-grigiastra che rappresenta le esuvie e gli escrementi dei ragnetti). Gli attacchi in ambiente protetto dove i ragnetti sono estremamente favoriti e dove triplicano il numero delle generazioni con esplosioni massive molto rapide, possono portare a completa distruzione della coltura in poco tempo.


ciclo biologico

Il ragnetto rosso bimaculato sverna, all’esterno, allo stadio di femmina adulta fecondata; in serra riscaldata, invece, il ciclo può essere praticamente continuo, sviluppandosi anche durante la stagione invernale. Le femmine, all’esterno, riprendono l’attività a fine inverno su piante erbacee o arbustive, compiendo, mediamente, 8-10 generazioni all’anno, con una massiccia presenza nei mesi estivi. In coltura protetta, come già detto, si ha una continua attività con un numero di generazioni, tra loro sovrapposte, che determinano infestazioni di tipo epidemico.